Caduti il fascismo e il nazismo, nel settembre 1945 una delegazione composta da Raffaele Cantoni (Presidente della Comunità Ebraica di Milano), Moshe Zeiri e Teddy Beeri (dei Genieri “Solel Boneh” dell’Esercito Britannico) ottenne dal CLN di Milano la colonia “Sciesopoli” per i bambini ebrei rimasti orfani, reduci dalla Shoah, scampati allo sterminio. A Selvino essi trovarono “un paradiso a lungo sognato, un castello da fiaba e a fatica si rendono conto di essere liberi, rinati a nuova vita”. La popolazione di Selvino li accolse con generosità e ridonò loro il sorriso. Quei bambini, riportati alla vita, tra il 1945 e il 1948, con l’aiuto della comunità ebraica e del Comune di Milano, dei militari della Jewish Brigade, degli ex partigiani e di molti altri, partirono clandestinamente per la Palestina mandataria dove si stava costruendo il futuro Stato di Israele. Furono circa 800 i “bambini di Selvino” che a “Sciesopoli” trovarono nuovo senso alle loro vite. La vecchia colonia, capolavoro dell’architettura razionalista dell’arch. Vietti-Violi, è oggi impraticabile, in stato di completo abbandono. Sciesopoli di Selvino fu uno dei luoghi fondamentali della vicenda della Bricha (La fuga) e dell’Alyah Beth, uno dei campi profughi più significativi allestiti in Italia per Jewish Displaced Persons. Nostro obiettivo è salvarne la Memoria.
da 15 Settembre 2015 a 29 Settembre 2015
SCIESOPOLI
Dal 25 al 29 di settembre, a Selvino, Bergamo e Magenta, l’Incontro Internazionale dei Bambini di Selvino